Roberto Carignani, Napoli (1894-1988)
Se vi capita di chiedere di lui per Napoli troverete sicuramente
qualche anziano che vi parlerà di quando incrociava i suoi occhi e
l’aspetto canuto concentrato come nessun altro a scrutare l’orizzonte
dell’ippodromo di Agnano dove solitamente trascorreva le giornate a
giocare cavalli.
Con i quadri non si mangia, ma è la fortuna a far dolce la vita.
Roberto Carignani è un artista minore di quella che fu la scuola di
Posillipo Napoletana. Nato nel 1894 fu allievo dell’accademia delle
belle arti di Napoli. Vissuto fino all’ultimo in piccolo basso a
Spaccanapoli perché sebbene come detto con “l’arte non si mangia”
Carignani l’arte la respirava, come i colori e i pigmenti colorati che
respirava sul tavolo dove pranzava o sul letto dove dormiva nella sua
stanza laboratorio.
Unico pittore ad esporre in vita nel 1959 nel foyer del teatro San Carlo di Napoli.
Seppe raccontare con calibrato romanticismo la vita a Napoli, dei
napoletani e del loro destino, in un’ alba di pescatori, dove il
panorama di luci colorate si unisce alla fatale ricchezza del cupo mare e
alla fatica composta dei pescatori che diventano evento di
straordinaria ed eccezionale bellezza.
Sotto le mille sfumature di un cielo, principio di giornata, con al centro la luna che è cuore pulsante di chiunque osserva.