Ciò che interessa all’artista Davide Pisapia è costruire la forma dei sentimenti, così come la vede nella fantasia della sua mente.
Come per i movimenti d’avanguardia, il suo stile è l’espressione del nostro tempo. Un tempo di crisi, soprattutto economica, che si scontra con le aspettative lavorative e razionali del giovane Davide, di occuparsi dell’azienda familiare di lavorazione del ferro.
La felicità, solo apparente, di una società che produce beni in massa, ha accresciuto, nel giovane artista, esigenze creative: non solo per poter continuare, nonostante la crisi, a produrre lavoro per la sua azienda, ma soprattutto per custodire quanto di umano ancora c’è nel lavoro manuale, sovvertendo le regole che meccanicizzano l’uomo ed uccidono la sua spiritualità, e cercare ciò che il filosofo, Henri Bergson chiama un “supplemento d’anima”.
Le sue creazioni, sono radiografie di ciò c’è ma che non si vede. Il suo cuore di “L’amore Ramifica” è forse ciò che potremmo immaginare di vedere sotto la pittura della celebre opera “Il bacio di Hayez”. L’amore romantico, così fugace e caduco che però crea legami così forti e saldi che possono perdurare, infedeli al tempo, per tutta la vita.
Non esiste amore sprecato, l’amore ramifica, non perirà nei percorsi finiti del tempo. Un romanticismo in una chiave moderna, geometricamente minimale (perdonatemi l’ossimoro).
Antenne di ferro come quelle di una lumaca, così fragili si proiettano verso l’orizzonte della vita. Sono come le braccia e le gambe, dei superstiti della celebre opera “La zattera della Medusa di Géricault” , sentimenti umani che ramificano forme di speranza e forza di vivere. Per un sottile contrappasso l’opera è speculare al ritratto che Dorian Gray tiene in soffitto sotto chiave ad invecchiare al posto suo, Davide invece espone fiero il suo cuore rigoglioso, come prolungamento del suo vivere emozioni giorno per giorno.
Tasselli tutti uguali che si ripetono, come le quattro note, che si ripetono uguali per tutta la sinfonia “sinfonia N° 5 ”, destino e uomo che si rincorrono tra gli spartiti di Beethoven, anche Davide rincorre il destino ma con l’amore dentro al cuore.
Giovanni Negri Brusciano
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